Un accurato lavoro di ricerca presso la Biblioteca Regionale sez. Periodici ha reso evidente la fama e la stima riservate all’illustre scienziato dai suoi concittadini e dalle autorità più in vista del tempo. Commossa, la città pianse la prematura scomparsa del suo amato concittadino. Tale fu il sentimento di dolore trasmesso, che i messinesi, leggendo questi articoli a distanza di più di un secolo, non possono evitare di muoversi a compassione.
Tra la notte del sabato e domenica si estingueva la vita dell’uomo più illustre che onorava Messina
Tutti i cittadini che vorranno prendere parte allo accompagnamento funebre della salma dell’illustre professore SEGUENZA sono avvertiti che il mesto corteo muoverà domani all’1 e 1,2 p. dalla chiesa dell’Annunziata in luogo della chiesa di S. Cosimo come era stato precedentemente detto.
Questa mattina assai, ma assai meschinamente si fecero le ultime onoranze alla memoria dell’illustre prof. G. SEGUENZA nella Chiesa dell’ Annunziata. Verso le 2 pom. il corteo funebre mosse da questa chiesa verso il camposanto, il quale corteo componeasi di tutto il Corpo insegnante e di tutti gli alunni dei regi istituti, non che di quelli del Convitto Donati, del Convitto La Farina, la Società Operaia ecc. Il feretro era letteralmente coperto di corone. In testa al corteo era la banda cittadina. I cordoni del feretro erano tenuti dalle principali autorità civili e militari. Giunto il corteo al Gran Camposanto i discorsi non mancarono.
Folla imponente.
Giuseppe Seguenza è venuto meno nella prima ora del 3 volgente, dopo circa due mesi di penosissima malattia. Ridurre la grande figura di quest’uomo nei modesti limiti di uno schizzo necrologico, sarebbe quasi una profanazione. Ma i doveri inerenti alla cronaca, c’impongono partecipare la notizia che già tristamente echeggia da un capo all’altro della città commossa.
Lui e le sue immortali memorie geologiche ricorderanno i corpi accademici nazionali e stranieri che ebbero socio: e quanti altri preziosi lavori la sua immatura morte non ha troncati!
Noi riserbiamo a miglior tempo esternare la nostra ammirazione per gli spiriti a squarciare (…) veli che avvolgono le leggi naturali, la nostra riverenza per gli esseri che, personificando la virtù, alimentano la speranza che essa non sia bandita dalla terra, la nostra religione per il buon concittadino che si fe’ un culto costante del vero e del buono – ahi non frequente connubio! – a severa rampogna di chi vive nell’ignavia o abusa vilmente i doni dell’ingegno. Ed ora addio, scienziato eminente; addio, sovrano tipo di gentiluomo; padre esemplare, addio!
I funerali che doveano avere luogo alla Chiesa di S. Cosma e Damiani per l’Illustre Prof. SEGUENZA saranno fatti invece alla Chiesa dell’Annunziata da ove muoverà pure il corteo per il Gran Camposanto.
Chiunque non avrà ricevuto invito e vorrà prendere parte all’accompagnamento funebre potrà farsi trovare all’Annunziata all’una e mezzo.
Il Rettore dell’Università ci ha fatto tenere sul proposito un avviso in questi sensi.
Ieri poco dopo del mezzogiorno la Strada Cavour che dall’Annunziata conduce al Gran Camposanto gradatamente si gremiva di popolo. I balconi verso l’una erano già pieni di gente. All’una e mezzo arriva in Chiesa pel primo il Generale Genè in gran tenuta col suo ufficiale d’ordinanza ed il capitano di Stato maggiore Pigafetta. L’uno dopo l’altro arrivano il Consigliere Delegato cav. Celli, il Rettore dell’Università, il Sindaco ed alcuni Professori del nostro Ateneo. Alle due muove il corteo che dovea accompagnare all’ultima dimora l’illustre Prof. GIUSEPPE SEGUENZA. Precedono il Convitto La Farina, i Convitti Donato, Alighieri, la Scuola Tecnica Aloiso Juvara con ghirlanda, la scuola Tecnica Antonello, il Ginnasio, la Società Operaia, la Scuola Normale, il Liceo e l’Istituto Tecnico con ghirlanda portata da 4 studenti a capo scoperto, l’Università preceduta dalla sezione degli studenti ingegneri e farmacisti con magnifica ghirlanda portata da 8 studenti a capo scoperto. Immediatamente dopo c’era la banda cittadina. Venivano quindi i preti e dietro a loro il Circolo cattolico con ghirlanda e la Scuola paterna. Distaccati da loro venivano i Farmacisti, commossi o fieri di avere avuto nella loro classe tant’uomo. Sopra un modestissimo carro coperto dalle ghirlande del Municipio, dell’Università, dei Farmacisti, dello ing. Malandrino, di Paladino Antonino e dell’affettuoso inserviente Panebianco, vi era riposta la cassa mortuaria. Tenevano i lembi della coltra da un lato un sostituto Procuratore Generale, il Sindaco ed il Prefetto rappresentato dal Consigliere Delegato Cav. Celli, dall’altro lato il Comm. Loteta, il Generale Genè ed il Comm. Oliva. Immediatamente dopo venivano il Preside della facoltà a cui apparteneva il Seguenza, Prof. Kleinenberg, ed il Prof. Trombetta medico dell’illustre estinto. Seguivano la Deputazione provinciale, la Giunta municipale e Consiglieri comunali e provinciali, i Professori dell’Università, l’Accademia Peloritana, i Professori di tutte le scuole oltre a quelli che facevano coda ai propri studenti lungo il corteo. Il carro era scortato dalle guardie urbane e dai pompieri. Un’onda immensa, stupenda, fitta di popolo si accalcava per le strade silenziosa, commossa e riverente. Giunto il corteo al Grancaposanto la salma fu portata sulle spalle dai farmacisti, e dagli studenti. Dopo la benedizione di rito dissero belle e sentite parole il Rettore Oliva il Prof G. Romeo-Pavone. A nome degli studenti lesse alcune parole lo studente Scardino. Così la mesta cerimonia si scioglie lasciando in tutta quella massa di popolo la triste impressione della gran perdita cui Messina fece.
Al comm. Oliva, Rettore del nostro Ateneo, sono giunte le seguenti manifestazioni di condoglianze:
Roma, 5.
Rettore Università – Messina.
Aprendo con vivo cordoglio notizia morte illustre scienziato professore Giuseppe Seguenza e prendo parte al lutto di codesto ateneo. Prego Vossignoria rappresentarmi onoranze funebre.
Ministro – Boselli
Napoli, 5.
Rettore Università – Messina.
Giungemi dolorosa notizia morte illustre professore Seguenza socio corrispondente. Prego V. S. rappresentare accademia funerali ed esprimere nostre condoglianze famiglia illustre estinto.
Padelletti
Presidente R. Accademia scienze fisica, matematica. – Napoli
Napoli, 5.
Rettore università – Messina.
Profondamente addolorato per il nostro socio illustre professore Giuseppe Sequenza, la prego manifestare famiglia estinto intenso nostro cordoglio e rappresentare funerali la società reale di Napoli.
Oglialoro.
Palermo, 5.
Rettore Università – Messina.
Vivamente addolorato esprimo sensi condoglianze mie corpo accademico perdita illustre professore Cav. Giuseppe Seguenza, immaturamente rapito alla scienza, agli amici.
Rettore – Paternò
…L’egregio prof. Arcidiacono, facendo tesoro delle proprie conoscenze degli elementi di fatto forniti da un intimo amico dello estinto, con parola incisiva ed elegante, nell’Imparziale, ha lumeggiato nobilmente la nobile figura di Giuseppe Seguenza.
Da parte dello scrivente, aggiunge verbo sui meriti scientifici dell’uomo che rimpiangiamo, equivarrebbe ad entrare nel valore intrinseco del medesimo, arrogarsi una competenza che sfiora il ridicolo – e questa espressione non può qui essere presa per un melenso raffinamento di modestia…
…però sappia il pubblico che Seguenza fece pensare i dotti, fece fissare l’attenzione del Darwin, ossia del più grande naturalista del secolo.
Ma è giusto anche sappia che se i suoi studi, le sue severe indagini han dato luogo a preziose induzioni, il deposito delle sue scoperte, nel campo geologico e paleontologico, è ancor potenzialmente fecondo di più feconde verità. Più vasto contingente di fatti sarebbe entrato nel patrimonio delle scienze sperimentali se fosse bastata la vita al nostro compianto maestro per dar termine ai lavori iniziati, e studiare anche una frazione sparuta dell’immenso materiale raccolto da Lui direttamente e dal suo infaticabile quanto affettuoso inserviente, il quale dopo una lunga esperienza aveva, per così dire, acquistato l’olfatto del segugio nella non agevole ricerca dei fossili...
…Il tempo! Ecco il problema direi quasi schiacciante per il povero Seguenza. Lui insegnante allo Istituto Tecnico ed all’Università, ed è noto che le lezioni di scienze sperimentali non occupano il docente per la sola ora contemplata dai regolamenti, Lui sempre attorno al gabinetto geologico, che arricchiva continuamente colle peregrinazioni nella Provincia, Lui in corrispondenza coi naturalisti per lo scambio delle idee, e colle ditte scientifiche per la permuta dell’acquisto del materiale occorrente, Lui col peso di una numerosa famiglia, Lui sovente condannato a letto, perché il suo organismo, già non vigorosissimo, si era quasi disfatto per le durate veglie e le fatiche delle escursioni e le febbri contratte in luoghi malsani. Dolevasi egli di non potere, assorbito da tante occupazioni e brighe diverse, accudire all’esame di tutto il materiale ammassato, quindi confortava i giovani a voler fare anch’essi qualche cosa. E veramente non c’è da invidiare alcuno; c’è della gloria per tutti nell’immensa palestra delle scienze naturali, dove ogni scoperta, aprendo sempre più spaziosi orizzonti, non serve che a deprimere il nostro orgoglio, a misurare la ristrettezza dell’ambiente intellettivo in cui si è vissuti...
…Dove sei tu, Seguenza, che ballavi di gioja quando, giovinetto ancora, dopo tante insistenze al padre tuo, che ti voleva ad ogni costo farmacista, ricevevi da Napoli la Synuopsis del Gussone, per cominciare lo studio sistematico della flora messinese?...
…Ora il grande maestro è morto: ma non è ragione che muoia la idea ch’egli confortò, colla sua autorità, a tradurre in atto. I promotori possono, nei limiti delle proprie facoltà e dei mezzi scientifici di cui dispongono, lavorare in un ramo qualsiasi delle naturali discipline e comunicarsi i risultamenti degli studi e riunirsi in un’associazione, che fu già in embrione presieduta dal Seguenza e che divenuto un fatto compiuto, potrebbe di Seguenza portare il titolo glorioso.
Vagola pura, serena l’immagine del Professore al mio pensiero come quando aggiratasi l’aperto sembiante di Lui nella grande aula del gabinetto geologico.
Gli uomini dotati di un ingegno superiore, spesso vediamo distratti, scontrosi, alieni a quelle forme che pur tanto pesano sulle bilance sociali. In Seguenza notavi invece un tipo correttissimo di “gentleman”; un tipo in cui tempratasi, la squisita urbanità delle maniere e la semplicità che è caratteristica degli spiriti elevati.
Volentieri interrompeva i suoi lavori anche per rispondere ad un giovinotto, ad un “quilibet” che a Lui traesse per una bisogna qualsiasi, sovente per bazzecole.
Se urgente affare lo incalzava, quasi vergognoso, con mille giustificazioni, dal suo interlocutore toglieva licenza. Se non poteva a qualcuno accordare un favore atteggiava il volto a tale grazia conciliativa ed il labbro a sì delicate espressioni di scuse, che il postulante, se non fosse un tanghero, un villano, dolevasi non della sua infruttuosa dimanda, ma del dispiacere che il Professore provava nel dovere o mostrare la sua impotenza o la necessità di soprassedere, per l’esaudimento del desiderio a Lui manifestato. […].
Accoglieva poi con un particolare sorriso le opinioni dispari o perfettamente contradditorie alle sue. Era scherno quel sorriso? Era Compassione? No, era un attori tolleranza gentilissimo. Egli disarmava in tal modo almeno in sua presenza i suoi più feroci oppositori.
La farmacia era allora la sua cattedra: ivi si insegnava, si sperimentava, e le sostanze dei medicinali fornivano i la gran parte dei reagenti chimici. Agli alunni veniva severamente proibito di profferire un ”grazie” […]. A. Fichera
Stimando superfluo di pubblicare i discorsi che furon fatti al Camposanto, nonb vogliamo però non pubblicare le belle parole che l’egr. sig. Gioacchino Chinigò dovea dire e non potè dire sul feretro dell’illustre estinto in nome della R. Accademia Peloritani:
“La morte di Giuseppe Seguenza è una catastrof. Una catastrofe per la Scienza e per la Patria. Innanzi a questa bara, il dolore è gloria; il pianto è una doppia apoteosi. Il grand’uomo che con occhioluminoso scrutò per entro ai più tenebrosi recessi della terra, ne discoperse i tesori, ne illustrò la vita, alla terra ritorna; e la terra l’accoglie pia, amorosa e gli fa di se stessa un monumento. […]